Non è che ci sia dietro tutto questo gran lavoro, dopo essermi dedicata per una settimana alla cipolla caramellata di Oldani ed essendo uscita stremata dal brainstormig che ha coinvolto le più acute menti della mia via, e giunta a capire che no, non fa per me – almeno quella che preparo io; troppo dolce – ho deciso di affrontare percorsi più noti.
Tra l’altro son convinta che non me la raccontano giusta. Secondo me alla cipolla manca un passaggio. La cipolla in forno a 180° per 20 minuti non si caramella, esce bianchiccia, senza quella favolosa crosticina caramellizzata dell’originale. E non solo la mia ma anche quella di chi – armato di coltello e pazienza – ha tentato d’emularla. Quindi ho dovuto derogare alla prassi dettata dalla ricetta e modificare un passaggio che non dirò, perchè è davvero molto semplice da immaginare 🙂
Questo antipasto, invece, è un’alternativa partorita dalla mia stanca mente dopo l’impasse prodotta dalla cipolla caramellata ai due pamigiani, uno caldo e l’altro freddo.
Non avevo tanto radicchio, ho prodotto solo due porzioni: una per il pranzo e una per la merenda delle 16.00. Del resto questa è la tendenza, la più famosa cipolla viene proposta sia come antipasto che come dessert…
Ricetta
Ingredienti
- Radicchio rosso, 2 cespi medi
- Aceto, 25 ml
- Vino bianco secco, 75 ml
- Olio EVO, q.b
- Cipolla, mezza
- Uva passa, un cucchiaio
- Pinoli, un cucchiaio
- Pepe in grani
- Sale
Formaggio all’aglio
- Caprino di capra o robiola, 250 gr
- Aglio, 2 spicchi
- Olio EVO, mezzo cucchiaio
- Pepe
Tagliate il radicchio per il lungo in fettine sottili ma integre, eliminando le parti troppo coriacee e il moncone radicale. In una padella scaldate duo o tre cucchiai di olio e poi aggiungete il radicchio. Cuocete a fuoco dolce fino a che il radicchio non si sarà ammorbidito. Nel caso si asciughi troppo aggiungete un pò di acqua (pochissima: non deve lessare!). Soffriggete in poco olio la cipolla senza farle prendere colore. Quando ammorbidita a dovere aggiungere l’aceto, il vino e il pepe in grani. Portate a bollore. Versate quindi l’emulsione di aceto e vino sul radicchio ancora nella padella. Andate avanti con la cottura per qualche minuto fino a evaporazione di quasi tutto il liquido. Aggiungete l’uva passa precedentemente ammollata e i pinoli. Salate.
In un mortatio pestate l’aglio fino a ridurlo in poltiglia aggiungete il formaggio con un filo d’olio e amalgamate gli ingredienti. Pepate.
Componente il piatto realizzando un anello con il radicchio e inserendo nel centro una quenelle di formaggio che formerete aiutandovi con due cucchiai lavorandole ai lati.
ciao,
questa ricetta mi interessa tantissimo ma, c’è qualcosa que non capisco (il mio italiano è un po deficiente): il radiccio si cuoce in una padella e la cipolla in una altra? o si cuoce per primo il radiccio e dopo si aggiunge la cipolla (e gli altri ingredienti)??
grazie!!
Ciao Anirac: si il radicchio e la cipolla vengono cotte in due padelle differenti, poi si travasa la cipolla con i liquidi sul radicchio. Ciao 🙂
ottimo il radicchio, ma nel carpino (che adoro) metterei un aglio in meno, non si sa mai chi si può incontrare eh eh eh
ps attendo foto degli esperimenti con cipolla caramellata 🙂
stuzzicante piattino: una simil versione l’ho gustata in un bel ristorante qui vicino a casa! mi piace molto la tua idea!
Mi piace l’idea della merenda! ho deciso che lo faccio e me lo porto in ufficio, così uccido chi non i va’ 🙂 scherzi a parte, questa è davvero una ricetta da provare!
Sympo: de gustibus…le foto no ti prego le foto no….dovrei rifarla 🙂
Dolci: dove l’hai assaggiata?
valeria: grazie 🙂