Eccoci finalmente all’Asta…
14 novembre 2010, ore 13.00. Ci rechiamo nella nuova sala interrata sotto la collina del castello, inaugurata sì e no da un mesetto. Soliti controlli, soliti pass da mostrare. Finalmente entriamo nella sala, cerchiamo i nostri posti ed io mi ritrovo seduta, con altre giornaliste ed accompagnatori, nell’ultima fila. Posizione perfetta per vedere tutto ciò che è da dietro le quinte. Soddisfatta, decido di sgranchirmi le gambe e di andare momentaneamente su un lato, per godermi la passerella delle celebrità. Arrivano. Dapprima si vedono Giletti e la Moreira che si abbracciamo per le foto di rito, poi Enzo Iacchetti, Gianfranco Vissani, Omar Pedrini, Francesca Senette e Mara Venier. Infine fa la sua comparsa il presidente del Senato Renato Schifani con moglie e seguito di portavoce, sottosegretari e cerimoniere. Io vado dai fotografi, schierati come cecchini, ed inizio a chiaccherare con uno di loro. Gli chiedo quante foto prevederà di fare. “Non molte – mi dice – lavoro per un periodico locale e quando ne avrò 150, al massimo, sarò a posto. Mentre vede quei colleghi lì, sono freelance e collaborano con molte agenzie. Loro ne faranno anche un migliaio“. Solita storia, mi dico, e me ne torno al posto.
Inizia l’Asta di beneficenza: siamo in collegamento con Hong Kong, in diretta satellitare col ristorante “8 e ½”, quello che lo chef Umberto Bombana ha aperto, da pochi mesi, all’interno dell’elegante Alexandra House, il quartiere affari della city. Qualcuno, non dirò chi, azzarda una battuta “ma ‘sti giapponesi stanno già mangiando?”, senza accorgersi che si tratta di cinesi… giusto un particolare… I primi lotti vengono battuti in maniera separata: Hong Kong ha già monetizzato qualche migliaio di euro, noi partiamo con un lotto da 255 gr., con base d’asta di 1.300,00 euro, e rilanci di 100. Tutto parte un po’ in sordina, poi col passare dei lotti, complice una Mara Venier che “si dà per la causa”, l’ambiente si surriscalda. Altre due giovani madrine, come la Moreira e la Senette, non fanno impennare la temperatura e le cifre come la Mara nazionale che ironizza “sono come un’acquasantiera“, passando da un offerente all’altro e conclude: “Non esagerate eh, sono una donna di una certa età“, e Iacchetti “Mara, più che altro di un’età certa!”, “Ti piacerebbe, eh !”, “Certo, lo sai che mi piacciono le velone!”. In un momento di folli rialzi ed “impennate di ogni tipo” c’era anche chi, avendo la Venier in braccio, rialzava da solo la cifra. Una follia!
Ultimi lotti: i tartufi più preziosi vengono disputati in parallelo con Hong Kong. Su un cuscino di velluto rosso arriva quello che tutti si aspettano essere l’ultimo lotto. Questa volta non è “la bela trifolera” a portarlo (una splendida ragazza di massimo 18 anni, su tacchi vertiginosi), ma il trifolao che l’ha trovato. Questo tartufo di 936 gr., pare sia davvero speciale, perché ha in sé la cosiddetta “madre”, ossia la radice che l’ha generato. E’ talmente fragile che nessuno, ma dico nessuno può toccarlo! La Venier a un tratto urla: “Ho capito, non lo tocco!! Guardi facciamo così, non lo guardo neanche!” e Iacchetti “Bello questo tartufo…peccato che chi gli si avvicina, viene ucciso!”. La base d’asta parte da 12mila euro, con rialzi da 500. Si inizia a rilento, poi si ingrana la marcia con rialzi di 5mila euro. “Chi offre 70mila? Grinzane, bene. Hong Kong rilancia di 75mila. Chi offre 80mila?”. Devo ammettere che, durante i primissimi rialzi, avrei voluto alzare la mano, certa che qualcuno avrebbe superato la mia cifra… verso la fine, al contrario, era ben composta e rigida sulla sedia…non si sa mai, no? Alla fine l’ha spuntata un’autorevole esperta e critica vinicola cinese, Jeannie Cho Lee, per 105mila euro.
Sorpresa, sorpresa: non era mai successo all’asta, ma viene presentato un ultimo lotto che innesca nuovamente la miccia delle offerte che partono, questa volta, da 15mila euro con rialzi di 5mila! Si tratta di due tartufi gemelli che pesano, in totale, quasi un chilo. Tutto si fa concitato, convulso, finchè ad un tratto la spunta un imprenditore cuneese, Antonio Bertolotto, che se li porta a casa per 100mila euro. Li regalerà uno al Papa, l’altro a Ferrero, l’uomo della Nutella perché “ha reso grande il nome dell’Italia all’estero“. Attendo con ansia una Nutella al tartufo…mah…
Tutto è finito! Il totale raccolto dall’asta, 307,20 mila euro, andrà all’Istituto Mother’s Choice di Hong Kong, alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra, all’Avis di Alba e a cinque studenti meritevoli, come borse di studio.
Accanto a noi si siede “la Bela Trifolera” che si accascia esausta…la mia solidarietà va a lei, per i tacchi che ha saputo magistralmente portare per tutto il giorno!
P.s. Vi rimando alla mia autobiografia postuma per tutto quello che non ho potuto scrivere in questo blog (abiti improbabili, qualcuno vestito come una “salama da sugo ferrarese”, battute e cattiverie sentite, pettegolezzi sui vip e chi più ne ha più ne metta…)
Dai Giordana ci aspettavamo anche un pò di gossip 🙂
🙂 pare che il figlio di un noto, notissimo, politico sia costretto a fingere una vita da etero, con tanto di compagna e figli…in realtà i suoi gusti lo porterebbero verso altri lidi…
mmmmm…che è costui?
a poterselo permettere un tartufo di quelli! 🙂
@Symposiun… volendo fantasticare, tu come l’avresti mangiato?io con i tagliolini… che fame!
@Sara…non posso dirlo, ma forse qualcuno ha capito…
si,si non dire nulla prima che ci facciano chiudere bottega 😉