Ebbene sì, amo gli eccessi! I sapori decisi e i profumi avvolgenti fanno decisamente per me. Non a caso il mio vino bianco preferito è il Gewurztraminer dagli intensi aromi di litchi, pesca e frutta esotica . Il vitigno prende il nome dalla città altoatesina di Termeno, Tramin in tedesco, e dal termine “gewurz” che significa “speziato” anche se il termine aromatico gli sin confà di più. Non a caso infatti il Gewurztraminer fa parte della famiglia dei vitigni aromatici assieme ai Moscati, le Malvasie e al Brachetto.
Il primo documento certo nel quale appare questo vitigno è del 1349, nel “Libro della Natura” di Konrad Megenberg, decano del Duomo di Regensburger, in Franconia. La sua origine non è certa, c’è chi lo fa risalire all’Alsazia, chi alla valle del Reno, chi alla Jura come sottovarietà del locale Savagnin e chi all’Alto Adige. Comunque sia è chiaro che questo vitigno predilige i climi freddi ed in Italia viene coltivato in Friuli, Veneto ed, ovviamente, in Alto Adige.
Vi consiglio spassionatamente un produttore, quello che a mio avviso, riesce a far esprimere tutte le potenzialità di questo prezioso ed elegante vitigno: la tenuta Hofstatter. Hanno una cantina sempre aperta che permette la degustazione libera dei loro vini, con personale molto competente che vi potrà aiutare nella scelta del vino. Ad ogni modo chiedete di provare il loro Alto Adige Gewurztraminer Kolbenhof, sarà un colpo di fulmine! Colore dorato brillante, profumi suadenti di rosa, litchi, canditi esotici, pesca bianca ed una morbidezza al palato che vi conquisterà totalmente.
Il vino è finemente persistenze e deve necessariamente trovare un degno compagno sulla tavola. Di norma lo si consiglia con preparazioni esotiche e speziate come il pollo al curry, o gli scampi in agrodolce, ma io ve lo consiglio con un piatto che amo e che è un’esplosione di sapidità ed aromaticità: gli spaghetti con la bottarga. Per piacere, però, non usate solo quella grattugiata (che ha l’odore del mangime per pesci.. mi scusi chi l’apprezza!), ma anche e soprattutto quella intera che potrete tagliare a lamelle sottili con un comodo tagliatartufi. Olio, aglio, bottarga sbriciolata nel piatto, poi la pasta e sopra la bottarga intera finemente tagliata, tanta, tantissima! Col Gewurztraminer Kolbenhof è un abbinamento strepitoso… di quelli che non si dimenticano per chi ama i sapori forti! Sul Gewurztraminer ci sarebbe molto altro da dire… anche la sua versione passita è decisamente interessante … ma ne parleremo alla prossima…
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Concordo con quanto scritto da Giordana, il Gewutztraminer è uno di quei vini che, per le sue qualità organolettiche, non può lasciare indifferenti, e quando trovi un produttore come Hoffstaetter hai trovato la massima espressione di questo vitigno. Il Kolbenhof vendemmia 2008 è un vino superlativo, un’autentica illuminazione dei sensi, un’esplosione di aromi, sopra tutti la rosa e il litchi, una morbidezza e una struttura che a distanza di mesi mi sono rimaste nel ricordo come pochi altri vini. Solo un consiglio, che potrà sembrare un po’ stupido: se non avete mai assaggiato un Gewurtztraminer, non cominciate con il Kolbenhof. Provate prima le versioni “base” oppure altri produttori comunque importanti (per esempio l’Abbazia di Novacella o Elena Walch). Solo così ne coglierete davvero l’eccellenza (e non correrete il rischio di rimanere delusi quando ne assaggerete altri!).
Hai perfettamente ragione Elena! Una considerazione puntuale e corretta che è fondamentale per chi non ha mai provato questo vino!