Torniamo alla semplicità, ai buoni propositi di inzio anno – perchè credo che anche voi facciate iniziare l’anno dal primo di settembre – a quell’estate che sta per finire e all’illusione che, almeno quest’anno, riusciremo finalmente a mettere ordine tra le fotografie appena scattate, ci ricorderemo di fare gli auguri natalizi a quella grande amica che avete fugacemente conosciuto al mare, a iniziare finalmente quel progetto che è in cantiere da dieci anni.
Ed ecco che, manco a farlo apposta, uno dei miei progetti più vecchi è proprio quello di pubblicare un post sulla pasta al pomodoro. Piatto difficilissimo, dicono: un po’ come scrivere un tema sulla mamma.
Del resto potremmo dire tutti le stesse cose, ma alla fine i pareri non sono univoci: c’è chi ci mette l’aglio chi la cipolla, chi non scola perfettamente la pasta chi sì, chi la pasta corta chi rigorosamente quella lunga, chi fa mantecare la pasta nel sugo chi versa il sugo nella pasta, chi aggiunge basilico chi preferisce l’origano. E potremo andare avanti all’infinito…
Bè comunque la facciate, oggi vi dico la mia
Alcuni errori pour moi:
- far soffriggere troppo l’aglio: in questo caso sono del partito “Cipolla? no grazie!”. Dunque l’aglio. Questo va fatto soffriggere dolcemente e poi eliminato. Non alzate troppo la fiamma mentre lo imbiondite, rischiereste di bruciarlo dando al sugo un sapore tenacemente “affumicato”. Insomma lo rovinereste.
- scegliere la qualità di pomodoro sbagliato: sono del parere che non tutti i pomodori vadano bene. Realizzare un sugo con dei cuori di bue farinosi o un camone un pò acerbo non sia il massimo che uno spaghettino si possa aspettare. Io preferisco i perini o pomodori datterini. Diversamente non amo i pomodori con la pelle troppo coriacea. Ma son gusti. Se non avete pomodori freschi di stagione optate per dei buoni pelati. Io amo quelli conservati nell’acqua e non nella salsa. Comunque facciate scegliete bene.
- usare un’olio scadente: giusto, sembrerebbe superfluo dirlo, ma ho visto usare ogni cosa, all’appello manca solo l’olio esausto dei motori. Quando dico ogni cosa parlo di olio di semi, olio di sansa, oli d’oliva rancidi e aggressivi. E’ chiaro che con tali premesse rischiereste di rovinare il periglioso lavoro. Usate un olio extravergine di qualità mediamente fruttato: meglio non strafare.
- non pretendere una pasta di qualità superiore. Pensate che intanto son tutte uguali? Pensate male. Se non siete dei pastomani – del tipo che vi scofanate 3 etti al dì per sette giorni la settimana – non credo che pochi euro in più la settimana possano sballarvi il bilancio familiare. Se così fosse, per una volta lasciate giù la Fiesta. Sulla qualità di pasta c’è una diatriba che manco al derby. Ognuno ha le sue preferenze.
- usare poca acqua per la pasta. Anche qui come per l’olio. Ho visto cuocere etti e etti di spaghetti, barbaramente spezzati in due, in pentolini per il tè. Mica vorrete che vi tolgano la cittadinanza italiana vero? Allora abbondate pure, l’acqua costa ancora poco; la pasta (intera!!) si deve reidratare senza incollarsi e, per farlo, deve avere agio e movimento.
Ricetta
Pasta al pomodoro
Ingredienti
- Linguine o altra pasta, 70 g a testa
- Pomodori datterini, 300 g
- Aglio, 1 dente
- Olio extravergine di oliva 3/4 cucchiai
- Sale, q.b.
- Erbe aromatiche (basilico, origano, menta, timo…), a scelta
Mettete abbondante acqua salata a bollire. Intanto pelate l’aglio e fatelo soffriggere intero in una padella non troppo piccola. Fatelo imbiondire lentamente e poi eliminatelo. Versate i pomodori tagliati in due o a dadini (ciò dipende molto dal tipo di pomodoro usato) e che avrete privato dei semi (almeno il grosso; basta speremerli leggermente) insieme a qualche foglia di basilico o altra aromatica. Fateli saltare a fuoco vivace per qualche minuto fino a quando non si saranno ben ammorbiditi. Salate.
Una volta che l’acqua ha preso bollore calate la pasta. Prelevatela molto al dente e conservate qualche ramaiolo di acqua di cottura.
Versate la pasta nella padella con il sugo e fatela andare a fuoco vivace per 1 o 2 minuti aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. “Tiratela” un po’ e poi rifinite con un giro di olio a crudo e altro basilico fresco.
Impiattate e a tavola!
la più buona di sempre, specie con la pasta di kamut o di farro.