Tenete conto che in buona parte del nord d’Italia le consonanti doppie vengono lasciate un pò per strada. Insomma, succede esattamente ciò che non succede a Roma.
Dunque, si, questo dolce vicentino alla buona è proprio come lo descrive il suo nome: si fa andare bene tutti (gli ingredienti) e regala grandi soddisfazioni.
Questa torta non ha, infatti, degli ingredienti canonici e fissi; per chiarisi le idee, basta fare un giro sul web nemmeno troppo lungo e capire che sotto questo nome sono comprese torte anche relativamente diverse. Questa è fatta con farina di mais, ma c’è chi la compone con il pane avanzato (come questa), chi ci mette le uvette, chi le mele, chi i fichi, chi tutto insieme.
Insomma una torta facile, in tutti i sensi 😉
Se siete nottambuli, accompagnatela ad un tè di mezzanotte, è la morte sua.
La ricetta è stata scopiazzata da qui.
Ricetta
Torta “putana”
Ingredienti
- Latte intero, 800 gr
- Farina gialla fioretto o fumetto di mais, 180 gr
- Farina bianca, 100
- Mele, 500 gr
- Burro, 150 gr
- Zucchero, 150 gr
- Uva passa, 2 cucchiai
- Frutta candita, 2 cucchiai,
- Lievito in polvere, 1 bustina
- Frutta secca a scelta (noci, mandorle, pinoli), 2 cucchiai
- Grappa o altro liquore secco, 1 bicchierino
- Sale, mezzo cucchiaino
- Vaniglia, mezza bacca
Per prima cosa ammollate l’uvetta in acqua tiepida insieme a un pò di liquore. Fate bollire il latte, appena bolle versate a pioggia le farine già miscelate insieme allo zucchero semolato. Abbassate il fuoco.
Io ho usato il fumetto di mais, in questo caso il tempo di cottura non esiste. Si mescola fino a quando non otterrete una polentina omogenea. Nel caso usiate la farina da polenta tipo fioretto, la cottura dovrà essere protratta per almeno 10/15 minuti. Continuate a mescolare con una frusta o con un cucchiaio di legno in modo che non si formino grumi.
Occorso il tempo, togliete dal fuoco e unite gli altri ingredienti, in ultimo le mele sbucciate e tagliate a quadrotti di circa 2X2 cm.
Imburrate una tortiera di 24/26 cm di diametro e poi cospargetela di pane grattuggiato finissimo.
Infornate a 180° già caldo per 50 minuti. ladciate raffreddare in forno con lo sportello leggermente aperto.
Va servita tiepida con zucchero a velo. Buona anche fredda.
Adatta per colazioni, merende e spuntini.
è incredibilmente simile alla miascia che ho pubblicato qualche tempo fa, a dimostrazione che poi alla fine in ogni zona ci sono queste ricette del recupero che son meravigliose e fatte con quel che offriva il momento!!!! splendida la foto, come sempre le tue..
Oddio non la conoscevo mica sai questa…ma appena letto il titolo grossa risata XD buona settimana un abbraccio!!
mi piacciono le torte facili! e mi piace la consistenza di questa torta nello specifico, pare una di quelle in cui si affonda il morso con piacere e voluttà! buona settimana!
nome alquanto particolare…:) La torta è bellissima, e immagino anche buonissima!
All’aspetto mi ricorda la torta di pane!
Genny, si! e se devo essere sincera credo che la spinta a provare questa sia stata proprio tu…mi ricordo della miascia 🙂
Marcello 🙂
Juls … consistenza favolosa
Cristina, molto particolare e che ha incuriosito…le visite hanno subito un’impennata :DDDD
POla..molto simile e infatti la si può fare anche con il pane
Volendola fare con il pane, quanto latte occorre e quanto pane raffermo?
Ciao Antonella, ti rimando a un’altra ricetta…ciao
https://www.cookandthecity.it/2010/09/26/paciarella-torta-di-pane/
Questa ricetta mi intriga; la proverò. A proposito di consonanti doppie, non sempre a Roma si raddoppiano…..La guerra diventa – guera –