Qualche giorno fa mi è stata recapitata una sorta di raccomandata presso la mia casella di posta elettronica. Mittente Facebook. Isso mi sollecitava – non senza garbo – a far qualcosa: la mia pagina facebook (sempre qui nel caso vogliate aggiungervi) era nullafacente, giaceva inerme in un limbo sospetto, insomma stava(o) facendo flanella. I miei abituali lettori ne avrebbero potuto patire…
Mi ero già preoccupata da sola, in realtà. Ma sapete com’è presa dal caldo improvviso, le belle giornate, le passeggiate in bicicletta, il giardino da riordinare ho trascurato decisamente il blog e la cucina di casa.
Sono quei momenti in cui non si ha nemmeno voglia di raccontare granché, anche perché, a conti fatti, di cose da raccontare ce ne sono pochine.
L’attività prevalente di queste settimane, oltre alle cose succitate, sono le pulizie prima di partire per qualche amena località e le grigliate di fine settimana con gli amici, che per il momento vi risparmio, dovendo ancora mettere a punto alcune tecniche di cottura e alcune ricettine per la bisogna
A dirla tutta, per tali occasioni, è in auge una rigorosa divisione dei compiti: io metto la casa, la carne, la legna, il barbecue, gli accendini, i piatti e le sedie….gli ospiti portano tutto il resto, compreso insalate e i dessert.
Bene, in quest’orgia di nullafacenza, oggi vi presento il protagonista della settimana a casa mia: tartellette di brisée rigorosamente light (perchè qui c’è da smaltire sicuramente una taglia), quale contentitore per un abbinamento direi divino: buche de chevre, lonzino e fichi. Goccio di miele. Queste tartellete le potete declinare anche nella versione torta salata. In questa ultima versione (dove, devo essere onesta, ho usato la pasta sfoglia) ha avuto un successo sbalorditivo tra amici e parenti.
Due cosine: il buche de chevre non può essere sostituito con formaggi caprini analoghi, o trovate quello o vi rivolgete al blog della porta accanto. Io, che adoro questo formaggio, ne ho fatto man bassa quando ho avuto l’opportunità di acquistare un pezzo unico da 1 kg. Invidiatemi pure, ne avreste tutti i motivi.
Il lonzino lo potete invece sostituire con coppa, speck o prosciutto crudo. I fichi invece devono essere neri e maturi. Il miele piuttosto neutro, io sono andata di acacia (anche se recentemente ho assaggiato un miele di rododendro esageratamente buono che non ci sarebbe stato per nulla male).
Ah…la pasta va cotta vuota. Poi la riempite con gli ingredienti freschi.
Sulla pasta brisée senza burro ma con lo yogurt devo dire che è un’ottima alternativa alla pasta brisée classica, anche se manca di una certa friabilità. Tuttavia non è nulla male, si presta bene come base per cestini o torte dolci e salate in cui è necessario ridurre di almeno un poco l’apporto calorico.
Sappiate che sto sperimentando un quantitativo impressionate di ricette a base di yogurt che, non credevo, ma sostituisce egregiamente molti grassi, e rende decisamente freschi ed interessanti molti piatti.
questa foto è commovente…
(se non prende per la quarta volte di seguito uno dei miei commenti, mi rivolgerò alle Autorità garanti…ecchecavolo!)
eheh