Dunque, l’aranciata. Potrei dire la mia bevanda preferita, soprattutto nella versione spermuta, ma anche quella industriale e demoniaca mi ha affascinata per lungo tempo.
Tuttavia, oggi, in casa mia le bevande gassate non entrano. Nulla di ideologico è che son troppo dolci. E lo zucchero fa male, molto, anche se per anni ci hanno stordito con scemenze varie come quella che lo zucchero fa bene al cervello. L’alibi per diabetici e ciccioni. Lo zucchero non fa bene, crea dipendenza e il suo abuso un sacco di altri problemi.
Se la reprimenda non ha sortito il suo effetto sui golosoni, l’invito di oggi è quello di prendere a farvi le bevande da voi. Quando possibilie. In tal modo potete calibrare la quantità di zucchero, ma, soprattutto, scegliere di utilizzare materie prime di qualità, cioè sane.
Senza voler aprire scenari apocalittici tipici di una certa cultura ecologica che io ritengo un un pò ingenua o sensazionalismi alla Kazzenger, è da tempo che – complice l’età che avanza e acciacchi vari di origine misteriosa ma che hanno notevolmente abbassato la qualità della mia vita – ho iniziato a prestare molta più attenzione a ciò che mi arriva nel piatto. E la mia evoluzione è stata quella di passare dalla GDO al mercato, dal mercato al bucolico banchetto della Coldiretti, dal bucolico banchetto ai prodotti biologici di Portanatura.
Voglio subito precisare che questo non è un marchettone pubblicitario, per quelli di norma mi faccio pagare. Quando non mi pagano – e sono le proposte più numerose – la richiesta dell’azienda viene prontamente cestinata. Poi ci sono rari casi in cui l’azienda mi piace perché si presenta bene, ti chiama per nome, di dice che segue da tempo il tuo blog e son sinceri, come dicono che non amano collaborare con tutti i blog in circolazione, perché son piccoli e stanno crescendo e la loro credibilità è cosa troppo preziosa e importante, che la loro azienda è fatta da poche persone che lavorano sodo perchè credono in un progetto che hanno assunto a stile di vita.
Portanatura è un’azienda che vende prodotti biologici on line. Alessandro, che mi ha contattata in prima persona e che si è preso la briga di venirmi a trovare consegnandomi un bel cestino di cose buone, mi ha pregato di assaggiare i prodotti, prima di pensare a qualsiasi post da scrivere. E dato che le mele sapevano proprio di mela e la zucca proprio di zucca, e di quelle carote non ne mangiavo così da anni, ho pensato di fare una la spesa on line anche di altri prodotti, che non fosserro i freschi dell’orto. Ci tenevo a farmi un’opinione completa, un pò più indipendente e non troppo vincolata da regalie varie (sebbene molto gradite). Intanto devo dire che a livello di usability, il loro sito e il loro e-commerce è il più semplice e il più funzionale rispetto a quello dei concorrenti. Non lesinano informazioni circa la vendita e le transazioni, che sono scritte in chiaro e in maniera estremamente comprensibile. Qualcuno penserà che questo non ha molta importanza. Ne ha invece! Come acquirente voglio sapere SUBITO, per esempio, quando mi arriverà la merce, come fare per “disabbonarmi”, a quanto ammontano le spese di spedizione, come contattare il servizio clienti in caso di problemi e come pagare nel modo per me più agevole e sicuro, senza girare duecento schermate prima di trovare l’informazione che cerco.
Ora sul bio ci sarebbe da aprire un capitolo infinito, tanto più che ultimamente è un argomento molto di moda e, a dispetto della crisi, pare un settore in grande crescita.
Un argomento anche molto controverso, tra l’altro, perché ogni piè sospinto saltano fuori scandali in cui sono coinvolti furbastri che spacciano per bio prodotti che non lo sono affatto, complice una legislazione italiana molto lasca in materia. E gli scettici hanno anche ragione ad esserlo. Per me, però, questo non è stato sufficiente per archiviare l’argomento.
Io non vado a comprare bio nei negozzi fighetti e carissimi del centro città. Non dubito ci siano anche ottimi prodotti anche lì, ma preferisco rivolgermi a chi, di persona, mi può garantire la genuità del prodotto che compro, che mi invita a vedere l’azienda mostrandomi dove opera e che mi dà fiducia in base al rapporto personale che si instaura. Ecco mi interessa sempre meno riempirmi il carrello a buon prezzo con prodotti che spesso sono un’incognita. Non ho bisogno di sovralimentarmi con prodotti scadenti o semplicemente realizzati con metodi di produzione convenzionali (e a norma della famosa legge!) che però non mi garantiscono quella salubrità che io cerco.
E infatti, quando Tom mi ha portato la spesa, ho guardato con attenzione tutte le confezioni – ove possibile in cartone e vetro (evviva!!) – e poi le ho assaggiate con grande perizia 🙂
Allora, l’ordine è stato sufficinete a rifornire il frigorifero per una settimana. Ho speso una sessantina di euro, tra salse di pomodoro, uova, latte, formaggi, yogurt, cereali e carne. Tutto molto buono e in particolare, il latte, il pollo e la salsa di pomodoro, come quella che si fa in casa e non ha il sapore metallico di quelle industriali. Il pollo è davvero superlativo e anche se sulle prime sembra un pò caro, non lo è, poiché è quasi due Kg di roba. In più so che non sto ingurgitando, insieme alla carne, antibiotici ed estrogeni. A me non sembra poco. Insomma, io l’ho segnato tra i miei negozi preferiti, nella speranza che prevedano a breve una deviazione verso Pavia dato che, al momento, la mia spesa fa un giro curioso: va a Milano, presso l’ufficio di mio marito, per poi tornare a casa in serata. Per i fortunati che invece abitano a Milano, Genova o Torino il problema non si pone.
E adesso la ricetta, fatta chiaramente con le loro arance bio.
Ricetta
Ingredienti
- Arance BIO, 1 Kg
- Zucchero, 600 gr
- Zeste di due arance
Spremete le arance e prelevate con la mandolina delle piccole listarelle dalla buccia di due frutti. Versate tutto in un pentolino e aggiungete lo zucchero, mescolate e mettete su fiamma moderatissima. Mescolate sempre fino a quando non vedete che lo zucchero si scioglie.
Attendete che lo sciroppo arrivi a lieve bollore e che si formi una patina bianca sopra di esso. Fate sobbollire ancora pochi minuti e poi spegnete. Lasciate raffreddare e filtrate. Imbottigliate e conservate in frigo.
Diluire due dita di sciroppo in un bicchiere grande con acqua minerale gassata fredda.
Quoto tutto quello che hai scritto Sara! Li ho conosciuti personalmente, e se li conosci non puoi fare a meno di amarli. Sono stati tra i primissimi produttori che abbiamo convenzionato con l’associazione, e ogni volta che ho loro notizie mi si stampa un sorrisone in faccia. Che belli che sono i PortaNatura <3
vero!
Io sono una di quelle che va a far spesa nei negozietti fighetti in città (se per fighetto intendiamo il supermercato biologico più conosciuto al momento che inizia per N e finisce per I’).
Devo dirti però che mangiare bio, significa proprio e anche, mangiare consapevole ed evitare di mettere nel carrello tutto ciò che non serve ed è inutile (e io in un supermercato convenzionale non ci entro più perchè non trovo nulla di non lavorato industrialmente). Io al famoso negozietto ci compro la farina, la pasta, gli yogurt, i legumi secchi e i cereali in chicco, la verdura e la frutta a volte. E ti assicuro che così facendo non spendo di più di chi va al supermercato e si riempe il carrello di schifezze che molto spesso finiscono nella spazzatura perchè dimenticate in fondo al freezer o al frigorifero. Il motivo per cui vado al negozietto è che pur abitando in campagna non trovo produttori che vendano al dettaglio prodotti bio e spesso risulta impossibile o anticonveniente far arrivare la mia spesa da Milano o giù di lì.
Se qualcuno conosce qualche produttore bio che venda al dettaglio in zona Pavia sarei molto interessata a provare!