BURGER BUNSdefinitivo (1 of 1)Ohhh…oggi ricetta con riflessione, perché tra poco è primavera, o no?

Benché ne dubitiate, molti negozi ce lo stanno facendo credere. Ho già intravisto le nuove collezioni primavera-estate.

La mia consolidata abitudine in questa stagione è fare lo spoglio guardaroba per poi fiondarmi in qualche outlet a fare man bassa di cose inutili e leziosette (in uno stile a metà strada tra la garçonne e la baiadera), pensado alla spiaggia, alle gite, alle colazioni sull’erba.

Ma, per chi è già pigro di natura come me, devastanti sono luoghi di perdizioni come questo qui www.zalando.it . Non devi nemmeno toglierti il pigiama e sei già in negozio. Entri, metti un po’ di roba nella wishlist, ci pensi su qualche giorno, torni, fai mente locale  – e una breve cernita – eliminando le cose non metterai mai (esempio se ti lasci ingolosire da una cosa così rischi poi che le caprette ti facciano ciao!) o quelle che per trascorsi limiti d’età, o decenza, non puoi più indossare. Nell’arco di pochi giorni hai tutto nell’armadio, nella speranza che il sole ricompaia velocemente all’orizzonte, giacché è giusto che se una compra una cosa possa usarla subito.

La premessa è data dal fatto che non più tardi di un mese o due, smaltiti cenoni e panettoni, molte di noi dovranno pensare a rientrare nella taglia dell’estate precedente. Lo so, è un brutto argomento. Qui dovrebbe solo passare golosità e gaiezza, ma diciamo che io, in fatto di linea, almeno al minimo sindacale, ci tengo. Certo poi conciliare la linea con un blog di food non è sempre facile…blablabla…

In questo delirio dietetico salutistico che mi piglia circa due volte l’anno, ho conivolto anche il marito. Non ha opposto grande resistenza, si rende conto che passare in due anni da una taglia a una superiore non è né sano né bello.Il punto però è il controllo. La sera so quello che gli metto nel piatto, ma a mezzodì chi sa quello che mangia. Certo, lui mi dice radicchio col limone,  ma io so che il piatto forte del bistrot che frequenta sono gli ossobuchi e i cotechini.

Per rendere quindi la faccenda più creativa e invitante mi sono lanciata nella ricerca di ricette appetitose e box divertenti. Devo dire che mi si è aperto un mondo fatto di schiscette in chiave glamour: si può tentare di mangiare con stile anche sulla scrivania. Io sceglierei questa. Stupenda! Reminiscenze infantili.

Ma torniamo a noi e e quindi alla ricetta di oggi.

Li vedeti i panini qui sotto? Ecco, sono di quel mito di Rossana e sono STRE-PI-TO-SI perchè profumati e morbidissimi. Avete visto l’effetto memory foam della seconda foto qui sotto?

definitivo panini

Ma prima di approdare alla sua ricetta mi ero lasciata ingolosire da ricettine oltreoceano, perchè si sa, questa è roba loro e chi si sognerebbe mai di cercare i burger bun se non in un sito americano?

Me lo sogno io, perchè dopo due ciofeche e una roba così così,  mi sono stufata e ho chiesto ragguagli a Rossana, la quale non ha saputo inidirizzarmi che per il meglio.

La sua ricetta è strepitosa e ha dietro una storia tutta paricolare, ma per non farle un torto sarebbe meglio che questa ve la raccontasse lei (magari sotto, nei commenti).

La ricetta, oltre che qui, la trovate su Gennarino, dove esiste anche una lunga discussione in proposito.

Ho apportato alcune modifiche alla ricetta di Rossana, dopo aver letto tutta la discussione e non senza il suo autorevole benestare.

Invece di mettere sola acqua ho fatto a metà con latte, ho aggiunto i semi di sesamo, ho arrotondato a 100 g lo zucchero, ho spennellato con uova e latte, ho formato i panini di una pezzatura un pò più piccola (100 g.).

Per ritornare al box lunch, questi sono panini perfetti da portarsi in ufficio dato che anche scongelati rimangono morbidi e fragranti. E il companatico? Beh se siete a dieta non c’è, ma vi assicuro che sono buoni anche così.

 

 

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