Dunque da dove inziamo? Dal fatto che un attimo di follia mi ha fatto riaccendere il forno o che sia stata suggestionata da una foto del Marais? Non saprei dire ma, proprio poco prima di partire per le vacanze, ho voluto provare a fare uno dei rarissimi lievitati che si vedono dalle mie parti e, all’interno della categoria, un prodotto che mi ha incuriosito parecchio.
E’ la challah, il tipico pane ebraico dello shabbat non troppo dissimile dal pain brioche. Nel mio girovagare trovo ricette anche molto diverse e, a tratti, fantasiose per la presenza di latte, burro, uvette e amenità varie. Strano, mi dico, dopo aver appreso che nessun ebreo ortodosso si sognerebbe di mischiare proteine di origine diversa (in particolare latte con carne) e che la tradizione più rigorosa vuole che la ricetta non contempli più di sette ingredienti.
Numero chiaramente simbolico, che rimanda ai giorni della settimana.
Qui trovo la ricetta; ottima. La challah, è un pane molto versatile proprio perché piuttosto basico. Una parte l’ho gustata come pain brioche con la marmellata, un’altra con il salmone affumicato e quel che ne è restato – leggermente raffermo – è finito in padella uscendone come pain perdù. Con le prugne al brandy, una vera sciccheria.
Ricetta
ingredienti (per due pani)
- Farina 00, 1 kg
- Acqua tiepida 300 gr
- Olio extravergine di oliva, 120 ml
- Uova piccole, 4+1 da spennellare
- Zucchero, 30 gr
- Sale 1 cucchiaino
- Lievito di birra, 25 gr
Mescolare 1/4 di farina con lo zucchero, il sale, il lievito di birra spezzettato, l’acqua e l’olio. In un recipiente sbattete le 4 uova e aggiungetele all’impasto. Aggiungete la restante farina e impastate fino a ottenere un impasto molto morbido e omogeneo. Mettete in frigorifero la pasta per una notte, coperta da pellicola. La mattina seguente lasciatela a temperatura ambiente per 1-2 ore. Dividetela in 2 e realizzate due trecce (se volete dilettarvi nelle formature complesse guardate qui) e lasciate lievitare ancora per 1/1½ circa. Spennellate con il rosso d’uovo diluito in un po’ d’acqua. Cuocete in forno preriscaldato a 170 ° C per 40/45 minuti circa o fino a vivace dortaura.
Facoltativo: semi di papavero o sesamo.
Per il pain perdù:
Sbattete due uova con un pò meno di un bicchiere di latte e un cucchiaio colmo di zucchero. Sbattete bene il tutto. Fate sciogliere una noce di burro in una padella antiaderente. Prendente 2 o 3 fette di challah e intingetele nel composto all’uovo per poco tempo (se no si disfano). Ponetele nella padella a friggete da entrambi i lati, fino a quando non sono ben dorate. Se volete strafare prendete anche due prugne e dividetele in due. Fate sciogliere un cucchiaino di burro con poco zucchero e adagiate le prugne nella padella facendole rosolare poi spruzzate un pochino di brandy. Fate sfumare e servite insieme al pain perdu. Vi garantisco che è ottimo!
Ciao!! è bellissima la tua challah e hai ragione, carne e latte non si mischiano mai. Proteine diverse si, trattandosi di latte e pesce, per esempio. Ma l’uvetta e la challah invece sono amiche in questo periodo. per Rosh Hashanah, il nostro capodanno, (quest’anno il 16 settembre) la challah diventa tonda e farcita di uvetta, come tradizione vuole.
Bellissimo risultato e bellissime foto. Ciao, a presto.
Eleonora
Grazie Eleonora! Quella dell’uvetta non la sapevo…