A dispetto della sua apparente povertà, questa torta possiede una sfilza di nomi da far invidia ad un esponente della Real Casa: paciarello, paciarella, torta di pane, torta paesana, turta de lacc, torta del michelaccio o, in slang lombardo, turta del michelas (il michelaccio, per chi non lo sapesse, è uno slandrone o, in altri termini, un flâneur ). Come chiamarla dunque? Io direi come vi pare. E un approccio non molto diverso lo userei per la sua preparazione. Di fatto non esiste una ricetta ufficiale per il semplice motivo che è una torta di recupero, realizzata con quello che è rimasto di commestibile nelle scansie della cucina. Più o meno e in ordine sparso: pane secco, biscotti, amaretti, pan d’anice (ma se non ce l’avete è uguale…), cacao amaro, cioccolato, uvetta sultanina, cedro cadito, pinoli, burro, zucchero, latte (a volte uova ma c’è chi, come la sottoscritta, non le mette).
Bene, per gli amanti di questa torta, ma anche per i curiosi, esiste una sagra della paciarella che si tiene tutti gli autunni a Gessate, dove se ne possano assaggiare i vari tipi. Devo anche dire che – da eretica della pasticceria – non amo molto il cioccolato o meglio i dolci al cioccolato. Forse perche lo preferisco allo stato puro. Ma la paciarella costituisce una parziale deroga. Non ne vado matta, ma tra i dolci al cioccolato è quella che mi annoia meno, forse per la sua consistenza densa e umida o forse per la punta salatina data dal cacao abbinato al pane. Eccovi la ricetta. Beh insomma, una delle ricette…
Ricetta
Ingredienti
- Pane raffermo, gr 250
- Amaretti, 250 gr
- Latte, 1 lt
- Zucchero, 70 gr
- Cacao amaro, 50 gr.
- Cedro candito, 60 gr
- Uvetta sultanina, 60 gr
- Pinoli, 60 gr
- Burro, 50 gr
- Vanillina, 1 bustina
- Sale, una presa
- Marsala, 1 bicchierino
Facoltativo
- Pan d’anice, 150 gr
- Uova, 2 piccole
Mettete a bagno il pane spezzattato nel litro di latte. Dopo un’ora schiacciatelo con una forchetta e riducetelo in poltiglia. Aggiungete tutti gli ingredienti, avendo cura di setacciare il cacao per evitare i grumi. Mescolate bene e ripetutamente. Lasciate tutta la notte a riposare. La mattina seguente imburrate una teglia di 22 cm di diametro e versate il composto. Infornate a 180° per 2 ore. Fate raffreddare dentro il forno. Mangiata il giorno seguente è migliore.
>Consiglio! Amaretti: i migliori sono i Gallina ma sono difficili da reperire. Tra quelli che vi consiglio ci sono gli amaretti a marchio Bennet. Molti prodotti, più noti e reclamizzati, andrebbero laciati sugli scaffali del super. Gli amaretti, infatti, devono avere uno spiccato fondo di armelline che gli conferisce il caratteristico gusto amaro, da cui il nome (se no si chiamerebbero dolcetti…). Invece alcuni prodotti, per venire incontro al “gusto comune”, abbondano con gli zuccheri e forse lesinano sulle armelline, sicchè il risultato è un biscottino molto dolce dal vago sapore di mandorla.
VINO CONSIGLIATO a cura di GIORDANA TALAMONA
Cinque Terre Sciacchetrà Doc
Mia mamma ci mette, assieme ai pinoti, uvetta e quant’altro, anche dei tocchi di cioccolato. Non usa le gocce già pronte ma preferisce scegliere il cioccolato e poi ridurlo a tocchetti. talvolta lascia delle pepite piuttosto consistenti che si sciolgono durante la cottura… che fame!
Ciao Sara, la torta di pane mi fa tanta tenerezza, io la associo alle donne di un tempo, quelle donne piene di fantasia, dolcezza, entusiasmo che non si lasciavano rattristare dalla povertà e riuscivano con gli “avanzi” a creare ricette che ancora vivono in tutte le case e che si arricchiscono ancora,ogni giorno, con amore….
Boooona! adoro le torte con il pane raffermo… appena me ne avanza un pò ne faccio una… son così versatili poi!
Nel blog io avevo postato questa
http://crumpetsandco.wordpress.com/2010/06/14/torta-di-pane-e-cioccolato/
che coccole!!!
baci
ho fatto la mia personalissima torta di pane aggiungendo pezzetti di cioccolato fondente e cannella!:)))
complimenti per la torta di pane e per le altre ricette. la mia versione di torta dolce di pane è più semplice.se ti va sbirciala qui http://lacucinadiegle.blog.tiscali.it/
ciao!complimenti!
Ciao, la torta di pane che faceva la mia mamma, non era cosi’ povera.( Mia mamma era di Gessate). lei x 1 lt. di latte ci metteva solo una rosetta e basta, ci aggiungeva invece del pane ,i savoiardi oppure i biscotti secchi e al posto del marsala usava il liquore d’anice x riprendere il sapore del pan d’anice. Vi assicuro che era una favola, mi manca tanto la sua paciarela. Io purtroppo non la so’ fare, peccato.
E’ povera nel senso che è fatta con ingredienti di recupero (almeno in origine) poi, si sa ognuno la personalizza come meglio sa fare e ci credo che quella di tua mamma sia una favola 🙂
ciao..una torta povera, ma tanto ricca di gusto !! l’ho scoperta casualmente tra i banchi del supermercato, e da quel giorno non me ne sono piu’ liberata..veramente conveniente anche come costo.. ciao e grazie
Simona…prego 🙂
si questa è quella che si fa anche qui, in brianza, però… e che non mi soddisfava..ma devo riprovarla, che mi sa che ho cambiato gusti:D
Ciao Sara, l’ho fatta, ho avuto la ricetta da un amico; contempla 3 giorni per prepararla, dal mercoledì al venerdì e si degusta la domenica; mi è piaciuta molto, io ho messo le uova, ho voluto immaginarmi di essere in quella cucina. Ciao e grazie per l’approfondimento.
Ciao Libera….si ha una consistenza divina. Anche io ne ho fatta una di recente ma ho messo le pere….:)
Buonissima! noi usiamo anche del cioccolato fondente
La mia torta di pane.350pane raffermo,mezzo litro di latte 2 pere,2 uova,zucchero,cacao amaro uvetta sultanina 1lievito,burro50gr.semplice,ma Buona.Anche la tua,di sicuro 😃