Mettiamo una sera di fine estate, tersa e freschina, mettiamo anche 4 pesche di Volpedo, belle fuori e brutte dentro, mettiamoci pure un cerchio alla testa (che vi si vede in faccia) e l’attesa di una collega appena separata, che spasima per vedere la carta da parati stile optical con la quale avete foderato il bagno di servizio. Mettiamo anche che, dopo essersi dilungate oltre il necessario in convenevoli e strizzatine d’occhi, si passi ad ispezionare attentamente lo psicadelico locale lavanderia, e d’improvviso lei vi chiede: “Allora, per cena che c’è?”
Quando l’amica si fa invadente e la pesca farinosa è ora di sbatterla in forno (la pesca intendo) e di ricette da forno, per frutta che sta tirando gli ultimi, ce n’è. Il titolo è volutamente ambigo, non perchè ami fare la misteriosa, ma perchè – causa una certa mia mania per la ricetta filologicamente corretta – ho scoperto che quella che si mangiava a casa mia era abbastanza borderline.
Scherzi a parte, se avete delle pesche buone e sugose tanto meglio, ma le pesche alla piemontese ricordo di averle assaggiate anche sciroppate; con ciò intendo dire che è una preparazione che sopporta bene alcune varianti e frutta non proprio pulzella. E questo lo dico opportunisticamente, per giustificare una mia scelta – o forse la mia tradizione – che vede il ripieno delle pesche arricchito di tuorlo d’uovo e Marsala (praticamente uno zabaione). Una versione ricchissima che, se vogliamo, può costituire di per sè un pasto.
E’ per questo che le ho presentate, solinghe, alla collega per cena. Le pesche erano divine ma la cena si è fatta breve, forse troppo per una che era attesa a casa dai cassetti in disordine. Spero saprà perdonarmi, perchè l’emicrania non lo fa.
RICETTA
Ingredienti
- Pesche grandi, 4
- Amaretti, 100 gr
- Cacao amaro, 1 cucchiaio
- Zucchero, 50 gr
- Tuorlo d’uovo grande, 1
- Marsala, 1 bicchierino da liquore
Lavate le pesche e tagliatele in 2. Togliete il nocciolo e con un cucchiaino o uno scovolino per frutta allargate l’incavo lasciato vuoto. Riducete in poltiglia la polpa estratta e unitela agli amaretti, che avrete sbriciolato. A parte sbattete l’uovo con lo zucchero, realizzando una crema spumosa. Aggiungete il bicchierino di Marsala e il cacao amaro in polvere. Mescolate bene e riempite le pesche, livellatele (non eccedete nel riempirle poichè il ripieno tenderà a gonfiarsi) e infornatele a 180° per 30 minuti circa. Le pesche dovranno essere cotte ma non sfatte. Per testarle pungetele con uno stuzzucadenti, se siete ancora nel dubbio lasciatele dentro il forno spento ancora per 10 minuti. Le pesche vanno mangiate tiepide o fredde.
VINO CONSIGLIATO a cura di GIORDANA TALAMONA
Erbaluce di Caluso Passito Doc
Una variante estremamente goduriosa!!!Devo dire che l’idea della golosa cena rapida è davvero geniale!!!Bacio
Mi piace troppo il tuo stile nel “raccontare”, nel fotografare e nel “liquidare” pesche tardone e amiche esuberanti….ciao.
Buongustaie…