Ha vinto l’Oscar del Vino 2010 come “miglior emergente dell’anno”, un riconoscimento prestigioso che ripaga l’Azienda Fratelli Muratoridi tutti gli sforzi fatti in questi anni. E’ lo spumante Metodo Classico “Riserva Francesco Iacono 2002”, un dosaggio zero di Chardonnay in purezza affinato per oltre 90 mesisui lieviti e sboccato nel marzo di quest’anno. Io ho avuto il privilegio di assaggiarlo durante la sua presentazione, il 29 maggio scorso, nella bella Villa Crespia di Adro in provincia di Brescia.

 

La Fratelli Muratori è un’azienda relativamente giovane, nata nel 1999 dalla lungimiranza dei quattro fratelli, imprenditori tessili, che hanno deciso di diversificare la loro attività puntando sul “Progetto Arcipelago”, voluto e promosso fortemente dal loro enologo, Francesco Iacono. Ogni terreno è vocato per una tipologia di vitigno, è sostanzialmente la loro filosofia, così attraverso la zonazione, ossia lo studio e la caratterizzazione del territorio, si possono fare vini che rispondano meglio alle diverse condizioni geografiche e ambientali, privilegiando la qualità e rispettando la tipicità del vitigno stesso. I francesi che sono “trés jolie” riassumono il concetto essenzialmente col termine “terroir”, che indica appunto tutti quei fattori legati alla storia, alla tradizione e alla cultura del territorio. L’azienda ha quindi scelto delle zone vitivinicole particolarmente interessanti, sulla nostra penisola, per impiantare e coltivare solo una tipologia di vitigno. L’offerta è ampia e completa tanto da permettere di cenare a tutto pasto con i Fratelli Muratori. Producono Spumanti Metodo Classico in Franciacorta, Rossi da Sangiovese e taglio Bordolese in Maremma, bianchi nel Sannio Beneventano ed un particolare passito secco sull’isola di Ischia. La cosa davvero interessante è che i loro vini non sono mai banali e rappresentano appieno il territorio! Possono piacere o no, ma di certo non sono vini ruffiani, di quelli che mentre bevi ti strizzano l’occhio e non sai da che parte vengano! Sapete cosa intendo, no? Quei vini buoni ma tutti uguali, con quel sentore di legno che ti stordisce, per esempio, coprendo la tipicità del vitigno. Insomma i vini Muratori sono diversi!

 

La Francesco Iacono Riserva 2002 nasce dal primo raccolto statisticamente significativo del vigneto Rampineto, piantato nel 1999, con densità d’impianto di 5000 viti per ettaro, in collina, in suoli morenici profondi e clima mediterraneo. La prima fermentazione dello Chardonnay è fatta per una parte in acciaio, per un’altra in legno, mentre la malolattica viene eseguita solo parzialmente. L’affinamento è in vasca su lieviti per 5 mesi e in parte in legno di rovere per 6-12 mesi, mentre la rifermentazione in bottiglia dura almeno 84 mesi.E’ proprio lui, l’enologo, l’avrete ormai capito, che ha dato il nome al nuovo spumante. E non è cosa da poco se si pensa che questo è il primo caso in Italia nel quale un enologo non solo dà il nome al vino, ma lascia la propria firma sull’etichetta della bottiglia. Vi devo dire di essere rimasta ammaliata dalla complessità di questo spumante. Insomma sarà stata la bella cornice di Villa Crespia, sarà stata l’accoglienza dello staff, sarà stata la grande disponibilità dell’enologo che si è intrattenuto a parlare con noi, sarà stata la stappatura “à la volée” di tutte le bottiglie in degustazione… sarà quel che sarà (cantava Tiziana Rivale), ma quello spumante io me lo sogno di notte!

 

Il colore era brillante nonostante la stappatura à la volée, paglierino intenso tendente al dorato con perlage fine e lunghissimo. Al naso emergeva una fine fragranza, con bella complessità di cedro e mandarino canditi, miele di acacia e marzapane. All’assaggio era fine ed elegante con una nota, in chiusura, di amaretto sbriciolato. Il mio compleanno è appena passato, ma se qualcuno volesse portarsi avanti per l’anno prossimo… Cin, cin a tutti!

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